E’ stata più dura del previsto ma alla fine Avellino è riuscito a spuntarla. In trasferta contro l’R.C. Battipaglia gli irpini dell’ovale si sono imposti 10-13 dopo una gara tirata e caratterizzata dal grande nervosismo. Un match avaro di emozioni quello tra gli uomini di mister Rea e gli ultimi della classe, che frutta la quarta vittoria stagionale ai biancoverdi, record assoluto nel campionato di C per la storia della squadra fondata dal presidente Roca nel 2002.

L’avvio è di marca avellinese. Caliano e compagni dopo alcuni minuti di studio riescono a guadagnare i primi tre punti su piazzato: è il solito Rauseo a realizzare con precisione. Al 38esimo il giovane mediano d’apertura si ripete, andando in meta con una bella azione sulla destra. I due punti aggiuntivi non arrivano – come del resto in tutte le altre mete di giornata per ambo le squadre – e così il primo tempo si conclude con un rotondo 0-8 per gli ospiti.

Nella ripresa Battipaglia si sveglia e prova a reagire. I padroni di casa, in completa divisa nera, ottengono una meta al nono e accorciano sul 5-8. Quelli che seguono sono i momenti cruciali della partita con Avellino che stringe i denti a difesa del risultato e gli ‘all blacks’ salernitani che provano a sfondare. A complicare le cose per i lupi arriva inoltre l’ammonizione per Alessio Console che lascia così in inferiorità numerica i suoi per dieci minuti. Ma Battipaglia non riesce ad approfittarne, anzi è Avellino che smuove il risultato grazie a Romano Borriello che finalizza una bella incursione di Luca Carpinelli sulla fascia sinistra schiacciando a terra, dopo lo scarico, l’ovale dell’allungo. Sembra fatta ma non è così. Nemmeno il tempo di ripartire infatti e i padroni di casa trovano la seconda marcatura, rifacendosi pericolosamente sotto: 10-13 e ancora venti minuti abbondanti da giocare. E’ il momento dei cambi: tre le sostituzioni nel XV avellinese, che così riprende fiato in prospettiva dell’ultimo scampolo di battaglia. A reggere la truppa biancoverde è un superlativo pacchetto di mischia, orfano del fondamentale apporto dell’esperta seconda linea Antonio Mernone, ma sorretto dai piloni Alessandro Bello e Carmine Barbarisi, artefici di un’ottima prova per sacrificio e generosità. E così Battipaglia non riesce a concretizzare. I minuti finali sono contraddistinti da un’eccessiva aggressività su entrambi i fronti che però ha come unico effetto quello di incattivire la partita ed esacerbare ulteriormente gli animi. L’arbitro ha il suo bel lavoro da fare per riportare sui binari della correttezza il match: ci riuscirà distribuendo ammonizioni a destra e a manca. Per Avellino a farne le spese sono Rauseo e Barca ma la meta di Battipaglia non arriva e così, cosa che più conta per gli irpini, al fischio finale il risultato non muta. Soddisfatto a fine gara l’allenatore dei lupi, Luigi Rea, che si è complimentato con i suoi per la vittoria ed il piglio con cui è stata gestita la fase più delicata dell’incontro. Ma il mister ha anche posto l’accento sulla disciplina strigliando i suoi per l’impulsività che li ha portati a cadere nella inutile trappola della tensione. Ora a due giornate dalla fine del campionato l’Avellino Rugby è chiamato a due ostici appuntamenti interni, quelli contro l’Arzano, domenica prossima, e Benevento, il cinque aprile. All’andata il verdetto del campo restituì due pesanti scoppole, vedremo se iragazzi del presidente Roca riusciranno a suggellare quella che è già la loro migliore stagione con un inatteso regalo ai loro tifosi. Intanto proseguono i lavori presso il fondovalle Fenestrelle per la realizzazione del nuovo impianto cittadino dedicato interamente al rugby.

Di admin

Sono sostanzialmente un creativo visionario, ve l’avevo detto. Mi sono laureato con lode all’Accademia di Belle Arti di Napoli ed ho studiato sotto la guida del regista e scenografo Antonio Capuano. In seguito specializzato presso l’artista Gennaro Vallifuoco con cui nutro profonda stima reciproca. Come ogni uccellino, anche io ho dovuto lasciare il nido ed ho spiccato il volo intraprendendo la mia strada e lavorando per svariati teatri della provincia, curando lavori per le più importanti realtà irpine e ricevendo critiche positive, mai soldi… Negli ultimi anni ho riscoperto la passione per la fotografia, amano definirmi “dito svelto”, la cosa non mi dispiace.

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