Piccoli rugbisti crescono. O almeno inizieranno a farlo tra poche settimane. Prosegue infatti l’impegno del gruppo avellinese nell’allestimento delle under 13, 15, e 17.

Ad informare sugli sviluppi in questo senso Pierpaolo Ruggiero ed Alessandro Bello, giocatori in campo e tra i responsabili del costituendo settore giovanile fuori. “L’iniziativa nasce da lontano – spiegano – ed è figlia della volontà del presidente Antonio Roca di fare le cose per bene. Costruire le squadre juniores significa infatti garantire un vivaio alla prima squadra nel lungo periodo e posare un’altra importante pietra sull’Irpinia per il radicamento della palla ovale”. Già sono stati avviati con esito positivo i contatti tra le scuole della provincia: l’obiettivo è quello di tenere degli incontri divulgativi per il rugby e i suoi valori nel giro delle prossime settimane. “Studi specifici da parte di psicologi e pedagoghi – informa Ruggiero – dimostrano che la palla ovale non è solo uno sport sano e nobile, ma anche educativo, riuscendo ad incanalare il ‘furore giovanile’ sui binari corretti della competizione piuttosto che su quelli dell’aggressività ingiustificata”. L’avvio delle attività agonistiche per i più piccoli, se non ci saranno intoppi, è previsto per marzo.

Intanto, come annunciato nelle scorse settimane, arriva un’altra buona notizia per i lupi: è finalmente pronta e disponibile la palestra dell’impianto di Borgo Ferrovia voluta da mister Rea. Bilancieri, pectoral, squat e calf machine: sono solo alcune delle attrezzature che aiuteranno i rugbisti irpini a completare la preparazione anche sotto il profilo muscolare. Il lavoro in palestra infatti si alternerà a quello sul campo Coni (mercoledì e venerdì) probabilmente di martedì e giovedì. “Un bel passo in avanti - commenta Ruggiero – verso il rafforzamento di un sodalizio vivo e volitivo: l’Avellino Rugby”.

Di admin

Sono sostanzialmente un creativo visionario, ve l’avevo detto. Mi sono laureato con lode all’Accademia di Belle Arti di Napoli ed ho studiato sotto la guida del regista e scenografo Antonio Capuano. In seguito specializzato presso l’artista Gennaro Vallifuoco con cui nutro profonda stima reciproca. Come ogni uccellino, anche io ho dovuto lasciare il nido ed ho spiccato il volo intraprendendo la mia strada e lavorando per svariati teatri della provincia, curando lavori per le più importanti realtà irpine e ricevendo critiche positive, mai soldi… Negli ultimi anni ho riscoperto la passione per la fotografia, amano definirmi “dito svelto”, la cosa non mi dispiace.

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