Lupi in attesa dell’incontro con il Catanzaro, sperando di recuperare qualche uomo

Duplice settimana di pausa, almeno per quanto riguarda gli impegni ufficiali, per i ragazzi della palla ovale avellinese, quest’oggi com’è noto, la serie C osservava un turno di riposo - l’ultimo prima del forcing finale -  per la chiusura del Sei Nazioni, di cui vi parleremo ampiamente più avanti, seguirà un nuovo turno di riposo per la disparità di squadre che vanno a formare il girone 2 Campania/Calabria, quindi l’Avellino Rugby dovrà aspettare domenica 30 marzo per calcare di nuovo il terreno di gioco, e lo farà al Campo Scuola di Catanzaro contro i padroni di casa del Clan, che li precedono in classifica (escludendo le rispettive penalizzazioni) di un solo punto, battuti già nella gara di andata  per 26-14 (quattro mete a due). La società irpina, vista l’importanza della gara, la lunga distanza per raggiungere Catanzaro, oltre al cambio dell’ora, sta iniziando ad organizzarsi per partire sabato pomeriggio pernottando così sul posto, in modo che ci sarà più freschezza atletica e mentale per affrontare l’impegno nel miglior modo possibile. La preparazione è iniziata  martedì pomeriggio, ha poi proseguito mercoledì, si è conclusa quindi venerdì, come di consueto al Manganelli. La già ben provvista infermeria dei lupi verdi dell’Irpinia, annovera altri due clienti il Kun Petruzziello, uscito malconcio dalla sfida contro la capolista Arechi, lamenta un dolore all’anca, una settimana di assoluto riposo per lui potrebbe bastare, già da martedì quindi potrebbe tornare in gruppo, più serio invece l’infortunio per l’ultimo della pattuglia manocalzatese aggiuntosi, parliamo di Andrea Imparato,  una brutta botta ricevuta al mignolo della mano dx lo costringerà probabilmente ad un lungo stop, dall’esito della radiografia si evince il distaccamento del tendine, dopo che avrà tolto la stecca, dovrà sottoporsi ad esami più accurati, che potrebbero portarlo ad intervenire chirurgicamente, anche il porticese Calì ha alzato bandiera bianca; una botta rimediata alla caviglia, lo dovrà costringere ad un lungo periodo di inattività. Il lungo e ostinato silenzio di Silvio Lombardi, invece lascia presagire ad un probabile ritiro anticipato dall’attività agonistica. Ancora out, i vari Montefusco, Console, Balsamo e Barbarisi, il solo Capasso ha recuperato dall’attacco febbrile dello scorso weekend, mentre Balletta sembra aver risolto i problemi familiari che lo avevano costretto al forfait dell’ultim’ora, nell’ultimo impegno al Vestuti, al momento insomma, anche se mancano ancora due settimane al delicato match, la situazione almeno riguardo il recupero di uomini non è della migliore e questa duplice pausa, mai come questa volta cade in maniera provvidenziale. Buone notizie arrivano invece dal reclutamento di juniores per il Settore Giovanile, all’Under 16, dove ricordererete che alcuni elementi del club caro al Presidente Roca partecipano al campionato di appartenenza insieme alle Streghe di Benevento, si sono aggiunti altri tre elementi che sembrano già pronti per poter disputare queste ultime quattro partite del torneo. Inoltre a questi bisogna aggiungere altri tre corpulenti atleti, che si stanno allenando da due settimane con mister Caliano ed il direttore tecnico Bianco, che si sono avvicinati alla disciplina grazie ai fratelli De Luca classi 1996 e 97, in quanto provengono dallo stesso paese, vale a dire Santa Lucia di Serino, sporadicamente a secondo della turnazione scolastica partecipano alle sedute anche ragazzi di Arcella e Ponteromito della stessa classe, il tutto lascia presagire, a patto che i suddetti elementi diano continuità alla loro passione, che il prossimo anno l’Avellino Rugby potrebbe formare addirittura un Under 18, a meno che come già è accaduto con Raosa quest’anno e Ruggiero lo scorso anno, non si decida già di utilizzarli per la prima squadra. Nuovi adepti anche per le categorie Under 10 e 12, che molto probabilmente domenica 23 marzo, potrebbero scendere di nuovo in campo, sempre con i parietà del Rugby Salerno dell’ex Gigi Sbozza.

Nazionali

Finisce così, secondo copione, il Sei Nazioni dell’Italia. Gli azzurri si mettono in tasca il quinto cucchiaio di legno in 15 anni di storia del Torneo, arrendendosi a un’Inghilterra troppo superiore, troppo motivata, troppo fisica e senza pietà per Parisse&company. Non era questa, nonostante la formidabile spinta dei 73mila dello stadio Olimpico - sold out da tempo, dove anche un mucchio di tesserati vecchi e nuovi dell’Avellino Rugby hanno assiepato lo stadio capitolino - la partita giusta per conquistare la prima vittoria della storia contro il XV della Rosa. Finisce sette mete a una, 11-52. Per l’Italia è tempo di rivedere tutto, tenere quanto di buono c’è stato, il positivo innesto dei giovani Sarto, Campagnaro e Allan, e ripartire. Il più in fretta possibile. Il sannita Furno è stato sostituito al 16′ del secondo tempo da Derbyshire. Non si tira indietro, il c.t. Jacques Brunel. Al termine di un Sei Nazioni da dimenticare si sfoga lanciando un allarme grande così, disegnando un presente nero e mostrando tutta la preoccupazione per il futuro, coinvolgendo, senza troppi giri di parole, il sistema del rugby in Italia. Il c.t., a caldo, dopo il crac con l’Inghilterra: “E’ mancato quasi tutto. Abbiamo lavorato tutta la settimana sul possesso. Ma poi fin dall’inizio abbiamo commesso errori gravi proprio nella gestione del possesso. Poi la superiorità fisica inglese ci ha reso tutta la vita troppo complicata. Da dove ripartiamo? Dall’indietro. Avevamo le nostre ambizioni: vogliamo, possiamo fare molto di più. Non va bene la qualità delle nostre prestazioni in rapporto a quanto abbiamo investito. Abbiamo una squadra che con l’Inghilterra è stata in difficoltà anche sotto il profilo fisico. Non va. Siamo a un anno dal Mondiale: che vogliamo fare? Vogliamo avere un ruolo?”.Il c.t. poi in sala stampa ribadisce: “Impossibile trovare qualcosa di interessante in questo nostro torneo. Siamo troppo indietro rispetto ai nostri obiettivi. I problemi legati alle franchigie? Hanno avuto un peso. Dobbiamo cercare di capire perché siamo retrocessi così rispetto al 2013. La squadra dopo 25 minuti entra in crisi fisicamente. Dobbiamo chiederci se siamo in grado di mantenere certi livelli, dobbiamo chiederci come si deve fare per mantenere le ambizioni del movimento italiano. Abbiamo giocato un Sei Nazioni con tanti ragazzi che non sapevano quale futuro li aspetta. E questo non aiuta di certo. La testa aiuta il fisico, vale tanto. Ma non c’è solo questo: mettiamoci a studiare per capire quali mezzi servono e quali sono i nostri obiettivi per cui lavorare. Se volete adesso una risposta io non posso darvela: prima devo parlare con la Federazione e trovare insieme le soluzione per ripartire”.

Under 20

Contro i campioni del mondo di categoria dell’Inghilterra gli Azzurrini U20 di Alessandro Troncon chiudono il loro 6 Nazioni con una cocente sconfitta interna: al Peroni Stadium di Calvisano i giovani in maglia bianca si impongono 5-52 e devono attendere l’esito di Francia v Irlanda (ore 21 a Tarbes) per conoscere la classifica finale del Torneo giovanile. Un successo francese darebbe la vittoria ai giovani galletti mentre una vittoria dell’Irlanda consegnerebbe al XV della Rosa il primo posto in virtù della migliore differenza punti. Primo tempo sostanzialmente equilibrato e ripresa interamente o quasi di marca britannica questa sera in un San Michele esaurito in ogni ordine di posto per assistere alla gara degli Azzurrini, capaci di tenere testa agli ospiti con efficacia nei primi quaranta minuti ma disattenti in rimessa laterale: troppe le touche perse su proprio lancio per poter costruire possessi di qualità ed impensierire un’Inghilterra cinica e brava a sfruttare prima con Conlon (7’) e poi con capitan Itoje (22’) le migliori occasioni, andando a riposo sullo 0-14. Nella ripresa, complici due cartellini gialli contro l’Italia – a Ferrari sul finire di primo tempo, a Lazzaroni al 52’ – e l’inevitabile stanchezza legata agli sforzi difensivi dei padroni di casa, l’Inghilterra ha messo in sicurezza la partita con una doppietta Sloan-Morris nel volgere di poco più di un minuto, finendo per dilagare con sei marcature nei secondi quaranta minuti. L’Italia ha confermato il proprio spirito combattivo mostrato per tutto il Torneo nei minuti finali, mettendo in difficoltà a tratti la mischia avversaria e marcando da rolling-maul con il tallonatore Daniele il 5-47 prima che, nel recupero, una galoppata solitaria dell’ala Earle fissasse lo score sul 5-52 finale. Manganiello, unico beneventanio presente ha giocato fino al 29′ della ripresa, Seno ha preso il suo posto.

Femminile

Nell’ultimo Turno del Rbs 6 Nazioni Femminile le azzurre sono battute dalla più forti inglesi per 24-00 (p.t. 12-00). La partita è stata molto combattuta e l’Italia ha avuto la possibilità in avvio di segnare ma ha fallito il tentativo. L’Inghilterra passa con il centro Scarratt al 13’,  abile a rompere la difesa delle italiane. Al 33’, poi, l’estremo Waterman di forza segna la seconda meta dell’incontro. La ripresa registra tuttavia subito una meta del pilone Keates che porta le inglesi sul 17-0. L’Italia tenta di segnare almeno una meta. Si installa nei 22 metri avversari. Ma errori di trasmissione vanificano il lavoro fatto. Al 70 il centro Reed marca la quarta meta inglese. Bene la Cioffi che ha giocato per intero l’incontro, mentre la Cammarano è entrata al 68′ al posto della Coulsbey. (Arom)

La schiacciante vittoria inglese, non è servita per aggiudicarsi il Sei Nazioni, che è stato vinto di verdi dell’Irlanda
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