Terminati i festeggiamenti per la prima vittoria stagionale, quella di domenica scorsa contro i cugini dei Wolves (9-64), l‘Avellino Rugby ha ripreso la preparazione per concentrarsi sulla sfida di domenica prossima, contro il Rugby Salerno - drop d’inizio fissato per le 14:30, tra le mura amiche del parco Manganelli - gara che dovrebbe risultare alla portata per il team del Presidente Roca. Infatti i ragazzi della Valle dell’Irno, così come lo scorso anno, navigano insieme ai lupi verdi nei bassifondi della classifica, due vittorie nelle cinque gare sinora disputate (due sono da recuperare il 22 dicembre con il Cus Cosenza ed il 12 gennaio con la Pol. Sarnese Rugby)contro i Wolves (60-7) e a Catanzaro contro il Clan (7-30) poi tre sconfitte nel derby con l’Arechi (79-0), quindi in casa con l’Amatori Torre (17-56), infine nell’ultimo match giocato prima dei due rinvii, circa un mese fa il 17 novembre contro il Rugby Rende a Cosenza terminato 63-12 per i calabri. Sei i punti in classifica anche se sarebbero dieci, visto che i rossoblu son partiti con una penalizzazione di quattro punti, per non aver portato a termine i quindici concentramenti previsti dal regolamento con l’Under 14. 20 le mete realizzate, 133 i punti fatti, quelli subiti invece sono 232. Numeri simili alla truppa di mister Caliano e del direttore tecnico Bianco (ex di turno), che pur muovendo la classifica, rimangono fanalino di coda con il -3, quota cinque senza il -8 d’inizio, 17 le segnature, 117 i punti fatti, 337 quelli subiti. Seppur di pochi punti, l’attacco dei salernitani ha fatto meglio di quello irpino, la difesa ancor di più, visto che c’è una differenza di quasi cento punti subiti. La società rossoblu, dopo l’elezione di Fabrizio Senatore nelle vesti di Presidente della Fir campana, ha eletto un nuovo numero uno, trattasi di Maurizio Cascone, vecchia conoscenza del rugby salernitano, lo ricorderete alla guida della franchigia delle Aquile, vincitrice della Coppa Campania di tre stagioni orsono, un prezioso consigliere dei tecnici Franco Muotri e Silvano Minelli, che insieme a Senatore, da quattordici anni sono i fautori di una vera scuola di rugby che vanta la formazione di diversi giovani, tutt’ora militanti nelle serie superiori, oltre che di un Settore Giovanile sempre più nutrito. Nei diciotto precedenti, finora disputati - diciassette in campionato ed uno in Coppa Campania - solo nella passata stagione ci sono stati i primi successi per gli avellinesi, il 4 novembre 2012 vide i lupi made in Irpinia, espugnare per la prima volta il Donato Vestuti, 10-19, mete di De Luca, Urciuoli e Rauseo e due calci in, dello stesso De Luca. Ed il 24-22 del 27 gennaio, tra le mura amiche dell’allora Santo Spirito, due mete di Miele, una di De Luca e di Urciuoli, poi quindici successi per il club di Cascone. Ovviamente non abbiamo considerato la vittoria dell’Under 19, del 18 marzo 2007, quando il tandem Caliano-Zefilippo, guidò alla vittoria i lupacchiotti, 26-17 il finale da Monteuovolo. All’elenco degli infortunati, si è aggiunto anche il cannibale Gerardo De Mattia, uscito malconcio dal derby, per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia, si è sottoposto nuovamente a sedute fisioterapeutiche, difficile un suo recupero per domenica, dopo gli ultimi venti minuti disputati nel derby, è sulla via del completo recupero, il baby Ruggiero, che sabato prossimo seguirà il corso di arbitro indetto dalla Federazione, presso il Giovanni Leone di Pomigliano, si è rivisto anche l’ultimo innesto, Giuseppe Calì, che potrebbe dare il suo contributo alla squadra, diventando il 32esimo giocatore impiegato in questa prima parte del torneo. Come al solito, nella seduta serale di venerdì si conoscerà la disponibilità dei fuori sede, vale a dire della pulce Gaita, del Kurt Cobain atripaldese Antonio De Mattia e dell’universitario Pagano, quindi così come contro i Wolves potrebbero esserci problemi di abbondanza, che permetterebbero al duo Caliano&Bianco di scegliere tra gli uomini più in forma. Nella giornata di domani si attendono anche comunicazioni da Palazzo di Città, la Settima Commissione è al lavoro, per garantire il montaggio dell’impianto elettrico ai bordi del terreno di gioco di Largo Santo Spirito, oltre che a provvedere alla costruzione del gazebo richiesto dalla società avellinese, adiacente agli spogliatoi.
Under 16
Terza vittoria stagionale dei lupacchiotti che insieme alle Streghe di Benevento hanno espugnato l’ex Romagnoli di Campobasso battendo i parietà degli Hummers, 24-48, quattro mete per i molisani, otto per la franchigia avellinese/beneventana. Dopo un buon primo tempo, terminato 7-43 (una meta contro sette) nella ripresa Amodeo&company hanno abbassato la guardia subendo il ritorno degli avversari (tre mete ad uno)che son riusciti solo a rendere il punteggio meno mortificante. Oltre ad Amodeo, in campo sono scesi Lombardi, Sica e Maglio, mentre Strazza, Loffredo e Cotena non hanno preso parte al match per infortunio. Intanto si è aggregato al gruppo un nuovo adepto, Luncan Vlad Emilian, il giovanotto, classe 98 di chiare origini romene dalla scorsa settimana siallena regolarmente con i lupacchiotti, anche per lui, così come gli altri sette, si profila il prestito alla società sannita. Domenica, ultima pausa, il giro di boa si chiuderà domenica 22 dicembre contro la capolista Amatori Torre.
La favola di Cipro, gli All Blacks del Mediterraneo
“Vittoria o morte, con lo scudo o sullo scudo”: era il saluto che le madri spartane rivolgevano ai loro figli prima della partenza per la guerra. Potevano ritornare a casa portando lo scudo oppure essere riportati morti sullo scudo. Questo stesso motto risuona nello spogliatoio di una delle squadre di rugby più impensabili del globo terracqueo. Tutti conoscono gli All Blacks, la favolosa squadra di rugby imbattibile che quest’anno ha chiuso il 2013 senza sconfitte, inanellando 14 vittorie in 14 partite. Forse non tutti sanno che attualmente c’è una squadra che sta facendo addirittura meglio dei giganti neozelandesi: certo, non stiamo parlando di rugby d’élite, ma Cipro, questa la nazionale in questione, è davvero una piccola gemma nel panorama rugbistico mondiale. Ed ecco perché. Forse nemmeno gli stessi ciprioti sono a conoscenza del valore della propria nazionale di rugby, in molti non sanno nemmeno di essere rappresentati in questo sport. I Mufloni, di azzurro e bianco vestiti, invece stanno dimostrando di essere una squadra di tutto rispetto, tanto da aver raggiunto il piccolo grande record di 21 incontri vinti consecutivamente. Meglio della Nuova Zelanda (17) e anche del record contestato della Lituania (18, ma la IRB non tiene in considerazione di una sconfitta per 18-3 per mano dell’Armenia). E allora perché nessuno è a conoscenza di questa squadra? Semplice, perché non fa parte dell’International Rugby Board. Perché? Ancora più ‘easy’: per essere membri dell’IRB bisogna avere un campionato locale composto da almeno quattro squadre. A Cipro un campionato c’è, ma solo tre formazioni solo ‘local’, i Paphos Tigers, i Limassol Crusaders e i Nicosia Barbarians, mentre le altre quattro, Akrotiri, Episkopi, Ayios Nikolaos e Dhekelia arrivano da basi militari britanniche. Dopotutto è proprio grazie alle installazioni straniere sul suolo cipriota che si deve la nascita e la crescita di questo movimento: i contingenti inglesi, argentini e australiani dell’ONU incaricati di sorvegliare la linea di demarcazione dell’isola dopo le invasioni turche del 1974 hanno portato a Cipro questo sport, che si è sviluppato con una certa insistenza solamente alla fine del secolo scorso. Dal 2000 ecco il boom definitivo, grazie ai numerosi ciprioti espatriati in Sudafrica che sono tornati a vivere sull’isola. (Arom)