Seconda vittoria di fila per il XV dell’Avellino Rugby che nell’ultimo turno ha battuto il Rugby Vesuvio per 21 a 15. Quella rimediata in terra partenopea è la sesta vittoria in stagione: mai fino ad ora la giovane società irpina aveva raggiunto questi risultati, impensabili fino alla vigilia del torneo. A quattro giornate dal termine, i ragazzi di mister Fico, avranno a disposizione altre occasioni per rimpinguare il già congruo bottino. Il tecnico pomiglianese, oramai mercoglianese di adozione, a fine partita è stato portato in trionfo dai suoi uomini, che dopo i saluti di rito lo sono andati a cercare sollevandolo al cielo, con un pizzico di commozione così ha commentato l’incontro: “Ci eravamo prefissi, di inanellare una mini serie positiva in queste ultime tre partite – ha detto – che almeno sulla carta apparivano alla nostra portata, fallito il primo tentativo contro i Wasps Stabia, i ragazzi hanno reagito alla grande battendo prima il Rugby Nuceria e quest’ oggi il Rugby Vesuvio. Temevo molto questa sfida, in quanto i nostri avversari, anche se li avevamo battuti anche all’andata, avevano ottenuto risultati molto più importanti dei nostri, vincendo 6 partite tra cui Torre e Battipaglia e pareggiando con Afragola, in più avevamo molti titolari assenti, quindi ho dovuto rivoluzionare la formazione, inserendo ragazzi che fino ad ora avevano trovato poco spazio, hanno giocato davvero alla grande non facendo rimpiangere affatto l’ assenza dei titolari, mi complimento per prima con loro e poi con tutti gli altri che davvero hanno disputato un match con grinta, cuore ed intelligenza, proprio come avevo chiesto”. E proprio l’allenatore mercoglianese merita un plauso per il coraggio mostrato nello schierare un’inedita formazione, con i fatti che gli hanno dato abbondantemente ragione. Tre sostanzialmente le novità: l’avanzamento di Spiniello a pilone a dar man forte a Barbarisi e il conseguente spostamento in seconda linea dell’anche oggi ottimo Iandoli, l’inversione di ruolo tra Nastri, che ha agito da primo centro, e Roberto De Luca, che da apertura si è rivelato una inesauribile fonte di gioco, ed infine lo spostamento di Carpinelli sulla ¾. A completare il XV titolare, il tallonatore Iannaccone, l’altra seconda linea Mernone, le terze Barca, Aniello De Luca e Liguori, il mediano di mischia Caliano, le ali Pasquale De Prizio e Del Gaudio, e l’estremo Borriello.Fischio d’inizio con i lupi che immediatamente si fanno notare per la maggiore convinzione. Come nelle ultime gare gli irpini partono alla grande e dopo sette minuti fissano il primo vantaggio. A dare il la alle danze è Roberto De Luca che insacca con precisione la punizione dello 0-3. Un minuto dopo ci prova Carpinelli, convincente nel nuovo ruolo, che viene fermato in touche sulla linea dei 22 al termine di una bella combinazione con Nastri e Pasquale De Prizio, un asse che si rivelerà l’arma in più del team avellinese durante tutto il match. Al nono e al decimo tocca al Vesuvio che si avvicina ai pali degli ospiti ma in entrambe le occasioni opta per un calcio che viene sbagliato. Superato il pericolo i lupi riprendono in mano le redini del gioco e al 13esimo vanno in meta con Roberto De Luca. Il talento serinese si incunea alla sua maniera e deposita l’ovale in posizione laterale per una trasformazione particolarmente defilata che non riesce a mettere dentro. 0-8 e porticesi che non riescono a reagire alla superiorità degli avversari. La partita è in ogni caso maschia e combattuta, come prevedibile, e a farne le spese in casa biancoverde sono prima Aniello De Luca, sfortunato al 18esimo quando è costretto a lasciare il campo – al suo posto Porcelli - a causa del riacutizzarsi di un fastidio al ginocchio, e l’esperto Mernone, espulso temporaneamente al 20esimo per la prima volta in carriera. Stessa misura viene applicata dall’arbitro nei confronti del Vesuvio due minuti dopo, ristabilendo di fatto la parità numerica. L’ultimo scorcio di frazione è ancora nel segno del lupo. Al 31esimo ci prova De Prizio con la complicità del solito Carpinelli e dell’estremo Borriello, meta fallita di un soffio, mentre al 35esimo il forcing della truppa di Fico produce il secondo giallo per i partenopei dopo l’ennesima entrata laterale in mischia. Il secondo tempo inizia esattamente come il primo, con De Luca che capitalizza un fallo segnalato ai padroni di casa e su piazzato firma l’allungo dello 0-11. Tegola per Avellino al 46esimo quando il direttore di gara esibisce il rosso nei confronti di Liguori e costringe gli irpini ad un uomo in meno per tutto il resto dell’incontro. E’ il momento più difficile della gara, con il Vesuvio che prende coraggio e le misure ai pali. I partenopei ci provano prima su piazzato, ma l’ovale non entra, e poi vanno in meta al 51esimo con una fuga sulla sinistra. Il calcio aggiuntivo è sbagliato, ma la sfida è riaperta: 5-11. Spinti dalla voglia di recuperare i padroni di casa incappano però nella trappola che tante volte ha condannato Nastri e soci in passato, quella del nervosismo, e si ritrovano così in 14 nel momento più importante a causa di un vistoso fallo di reazione. Avellino può quindi rifiatare e riorganizzarsi. L’operazione riesce alla grande anche grazie al giovanissimo Iandoli che sfrutta al massimo il lavoro della mischia, superlativa quest’oggi, e deposita l’ovale tra i pali per la seconda volta nel suo folgorante avvio di carriera e, soprattutto, per la più facile delle trasformazioni. Se ne incarica De Luca che non fallisce e chiude il gioco da 7 punti: 5-18. Al 24esimo l’apertura ci riprova, ma stavolta è impreciso, mentre al 27esimo è di nuovo la volta del Vesuvio, che riesce a sfondare sulla destra ma non realizza la trasformazione, riportandosi a vista dei lupi sull’11-18. Nel finale gli animi si surriscaldano e a nulla serve la girandola delle sostituzioni operate dai due tecnici. Fico manda in campo Bruno, ma il taccuino del direttore di gara viene presto riaggiornato ancora una volta per un cartellino rosso, questa volta ai danni dei porticesi. C’è spazio ancora per un piazzato vincente di De Luca e per un’ultima meta – non trasformata - dei padroni di casa, molto discussa dai biancoverdi per la verità, che fissa il definitivo 15-21. Al triplice fischio è festa grande tra i rugbisti nostrani per una vittoria che, come ha spiegato il presidente Antonio Roca, assume un sapore particolare. “L’intera dirigenza – ha detto - intende dedicare questo successo al caro amico dell’Avellino Rugby, Alberto Granado, antico giovane rugbista argentino con Ernesto Fuser Guevara, scomparso ieri ad 88 anni”. Un tributo voluto e dovuto per Roca, che ebbe modo di conoscere Granado nella sua visita in città di qualche anno fa, occasione nella quale fu donato allo scienziato/rugbista il gagliardetto del sodalizio biancoverde. Domenica il torneo registra una pausa. Tra 14 giorni invece si riparte, con la sfida all’Afragola, squadra d’alta quota che metterà senza dubbio a dura prova le ambizioni della truppa di Fico. Ma ora è presto per pensarci, se ne riparlerà alla ripresa degli allenamenti - smaltita la sbornia e con i piedi ben saldi a terra - con i lupi che dovranno capire se davvero ci hanno preso gusto a vincere. (Aerre)