Le due squadre al centro del campo

Le ha provate tutte, l’Avellino Rugby, quest’oggi al “Santo Spirito” per domare i lupi della Sila, ma il risultato del campo ha premiato questi ultimi che di misura hanno prevalso, 3-7. Costringendo i lupi verdi dell’Irpinia a rimandare l’appuntamento con la storia, ovvero quello di anellare le tre vittorie consecutive, che fino ad ora, la società cara al Presidente Roca, dopo quattro tentativi ancora non è riuscita ad mandare in porto.

Alla vigilia, avevamo premesso, che la Scuola Rugby Cosenza, dopo le due sconfitte consecutive, sarebbe venuta a vender cara la pelle, in effetti così è stato, la squadra del Presidente Pezzano (in campo nel ruolo di apertura), è riuscita a spuntarla grazie ad una miglior organizzazione di gioco e una dose di lucidità in più , specialmente nei momenti caldi dell’incontro, che dopo un primo tempo sonnecchioso, nella ripresa ha visto le due squadre lottare con più vigore e agonismo, giovando soprattutto allo spettacolo che ha divertito i numerosi presenti al parco cittadino.

A nostro giudizio entrambe le squadre, hanno iniziato a fare sul serio, solo dopo aver subito lo svantaggio, è accaduto alla Scuola Rugby, dopo il calcio piazzato di De Luca, capace di ribaltare il risultato anche in inferiorità numerica, è stava per succedere alla truppa di Caliano, che solo dopo aver subito la meta ha iniziato a crederci, stringendo in assedio il XV calabro, non riuscendo però a ribaltare il risultato, in questa circostanza la mancanza di lucidità nelle giocate decisive e una confusa organizzazione di gioco, di cui si parlava sopra, ha favorito la difesa ospite e qualche decisione arbitrale non condivisa, nè dai biancoverdi nè dal pubblico, non ha fatto altro che scoraggiare i padroni di casa, che negli ultimi minuti hanno arretrato addirittura il baricentro.

Il risultato finale, quindi premia i calabresi con quattro punti, mentre Avellino si deve accontentare del punto di consolazione che muove comunque la classifica, ma fà mordere le mani ai lupi, per l’occasione sciupata. L’appuntamento con la storia è solo rimandato, il nuovo Avellino, made in Irpinia è più vivo che mai, continuando a lavorare sulla stessa lunghezza d’onda, prima o poi, questo tanto atteso tris sarà calato. Paura per Pasquale De Prizio, il valente flanker sanpotitese, dopo una travolgente fuga sulla fascia dx, fermato da un duro placcaggio, cade rovinosamente per le terre, accusando un dolore alla spalla dx, dopo un tentativo di rimanere in campo al 26° chiede il cambio - gli subentra il fratello minore Carmine - il dolore persiste, tant’è che il medico in campo - il dott. De Martino - consiglia una radiografia al nosocomio più vicino, quindi la Città Ospedaliera in c.da Amoretta, dopo un primo accertamento, il medico di guardia, consiglia il ricovero, accettato con serenità dall’atleta, raggiunto nel frattempo dai familiari, solo domani mattina, dopo ulteriori accertamenti, si saprà con sicurezza la diagnosi definitiva.

L’intero staff dell’Avellino Rugby, augura una pronta guarigione allo sfortunato numero 27, che da quattro anni, veste i colori biancoverdi, con l’augurio che presto lo si vedrà sugli infangati e impolverati campi da gioco. Drop d’inizio, rimandato di diciannove minuti, il tempo necessario al direttore di gara, l’arzanese Arturo Silvestri della sez. di Napoli, per controllare alcuni tesseramenti degli ospiti. Caliano, anche quest’oggi supportato dal direttore tecnico Bianco, dei ventiquattro convocati, è costretto a rinunciare in extremis al giovane pilone G. Lombardi per impegni lavorativi dell’ultim’ora, all’altro Lombardi; Silvio, bloccato dalla febbre, ed ad Antonelli, costretto a rimandare il debutto, per sopraggiunti motivi familiari. Ventuno quindi gli elementi a disposizione, due dei quali non utilizzati.

Quindi, la prima linea è composta da Spiniello, Sellitto e Console, la seconda da Picariello e Borriello, le terze sono De Mattia, P. De Prizio e De Luca, in mediano agiscono Urciuoli e Ruseo, nei centri Fiore e Vietri, all’ala Ruggiero e Miele, estremo Pericolo. Tre le modifiche allo scacchiere, la prima volta da seconda linea di C. Borriello con lo spostamento in terza di De Mattia, il ritorno a terza linea centro di De Luca, e lo spostamento di Vietri a secondo centro con Miele all’ala. Dopo una fase di studio, il Cosenza è la prima formazione ad osare, siamo al 3°, quando provano a sbloccare il risultato dalla piazzola, la parabola dell’atleta calabrese risulta imprecisa. Scampato il pericolo, irpini provano il contrattacco, e Console che ci prova, sostenendo un’iniziativa di Fiore ad andarre vicino alla gloria, fermato a pochi passi dalla meta.

Al 19° è il turno di De Luca, che indica la piazzuola, egli stesso si incarica della trasformazione, peccando leggermente di precisione. Si gioca, in prevalenza a centro del campo, poche le iniziative degne di essere annotate, al 26° come già raccontato, l’infortunio a P.De Prizio, rilevato dal germano Carmine. Al 31° ancora la Scuola dalla piazzola, mira errata anche in questa circostanza, altro cambio, esce Sellitto per un colpo ad un costato- rientrerà nel finale, per la regola della prima linea che può rientrare in campo, dopo che tutte le prime segnalate hanno effettuato l’ingresso in campo - gli subentra Liguori, a nostro giudizio uno dei migliori in campo.

Il tempo si chiude con un altro calcio della squadra allenata da mister Bacci, questa volta è la traversa a negare i tre punti ai bianconeri. Anzi nella ripartenza, sono i lupi che si rendono pericolosi, ma un passaggio in avanti nei ventidue avversari, vanifica la bella azione corale. Si chiude, indi con un risultato ad occhiali. La ripresa inizia senza sussulti, ancora l’equilibrio regna sui XXX uomini in campo, ci pensa De Luca a ravvivare il match, al 6° ancora dalla lunetta, il finger pass serinese, questa volta non sbaglia 3-0! Furibonda la reazione degli ospiti, che vivono il loro miglior momento, al 9° sprecano ancora dalla piazzola, dopo un minuto perdono il pilone per ripetuta spinta anticipata, in mischia chiusa, ma rimangono constantemente nei ventidue di casa, la difesa dei biancoverdi sembra reggere l’urto degli avanti cosentini, per vie centrali non si passa, ci provano quindi dalla dx, quando si apre un varco inaspettato sfruttato al massimo, con l’ovale che varca la linea bianca, anche il calcio - unico azzeccato - è di quelli vincenti, 3-7, al minuto 20!

Nel frattempo al 15° Borriello, provava a spezzare l’egenomia calabra con un drop dalla lunga distanza, non andato a bersaglio. Due cambi per Caliano, il sempreverde Mernone fa rifiatare Picariello in seconda linea, Gaita in luogo di Ruggiero all’ala. Quattro minuti dopo, rientra Sellitto, gli fa posto Console, colpito duro ad una caviglia. E’ il miglior momento per i padroni di casa, che vincono le paure e finalmente riescono a giocare come sanno, si balla da una parte all’altra del campo, ma il sound degli irpini non risulta efficace, prima Vietri, poi C.De Prizio, quindi De Luca, vengono fermati dalla massiccia difesa bianconera.

Liguori, riesce ad eludere la sorveglianza, schiacciando anche in meta, ma il direttore di gara, non è d’accordo, costringendolo a ripartire, in quanto non ha aspettato un suo cenno, sembra fatta poco dopo quando da un azione iniziata nei cinque metri dei locali, prima Miele, poi Fiore, quindi Spiniello, a mò di staffetta arrivano nei pressi dell’area nemica, almeno una ventina di uomini impegnati in questo raggruppamento, Cosenza sembra indietreggiare, si grida alla meta, giudicata alta dalla giacca gialla.

Si chiude con l’ultimo attacco di Pericolo&company, quando subiscono tre falli in attacco consecutivi, si invoca la meta tecnica, ma anche in questo caso l’arbitro non è d’accordo. Mancano cinque minuti, ma Avellino non ha più le forze per provare a scardinare la difesa calabra, che chiudono addirittura all’attacco, provando un drop, che risulterà impreciso. A referto, finisce il 3-7, appuntamento con la storia quindi rimandato. Come già detto in settimana, il torneo osserverà due turni di riposo, in modo tale da permettere ai tesserati di tutte le squadre di andare a sostenere la Nazionale italiana, che ospiterà sabato 17 gli All Blacks neozelandesi a Roma - stadio Olimpico - e il 24 a Firenze - stadio Artemio Franchi - i Wallabies australiani, come di consueto un’ampia delegazione della società seguirà i due incontri.

Si riparte il 2 dicembre, ancora tra le mura amiche, quando arriveranno i Mastini Rende et Tyrrenum, che hanno ceduto la leader ship del torneo all’Arechi, uscendo sconfitti sul proprio terreno, 6-9. Nel frattempo gli allenamenti, continueranno in palestra il martedì ed il giovedì, e al Campo Coni, il mercoledì ed il venerdì. (Roar)

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