De Luca contro i Lions

Ieri è calato il sipario sulla dodicesima edizione degli Sportdays, anche quest’anno la kermesse ha regalato a numerosi bambini sorridenti, veri protagonisti della manifestazione, la possibilità di sfidarsi a partite di calcio senza tempo ma anche di avvicinarsi a nuove discipline, promosse dalla presenza convinta delle varie Associazioni Sportive Dilettantistiche. Lo conferma anche il patron dell’immancabile evento estivo, il Professor Giuseppe Saviano: “Anche questa edizione, ha dato particolare risalto a tutte le discipline sportive. Lo sport di promozione ha avuto uguali diritti di cittadinanza delle discipline di vertice nel pieno rispetto dello slogan: tutti protagonisti, nessuno escluso. Gli Sportdays hanno conservato intatta la natura di trampolino di lancio per molte società sportive, che oltre a dare lustro alla nostra provincia, grazie a staordinari risultati, sono riusciti a raggiungere un altissimo grado di preparazione tecnica” . Le dichiarazioni dell’infaticabile Presidente del Coni, rilasciate al quotidiano Il Mattino, a nostro giudizio, rispecchiano perfettamente l’esito positivo che ha suscitato l’evento, dove come al solito anche l’Avellino Rugby ha dato il suo contributo. La scorsa settimana, come detto, il responsabile del Settore Giovanile: Roberto De Luca, aiutato per l’occasione dal dirigente Romeo, hanno avuto a che fare con una miriade di ragazzini entusiasti oltre a quelli della “vecchia guardia” che con molto impegno si sono allenati anche nel corso della stagione, vale a dire, il mastino Carmine, il promettente Antonio (fratello di Silvio Lombardi della Seniores),il lungagnone Luigi, l’imprevedibile Silvano, tutti elementi, della classe 99 che potrebbero formare l’Under 14 per il prossimo campionato insieme ai ragazzi di Altavilla, poco presenti in questa edizione, ma che han dato disponibilità alla ripresa della preparazione settembrina, oltre ai piccolini del mini-rugby, come l’effervescente Lapo, il sornione Emanuele, il terribile Jacopo, l’onnipresente Luca, il timido Nicholas. Questa settimana, oltre a qualche conferma della scorsa, altri nuovi neofiti, hanno voluto provare l’ebbrezza della palla storta, dai più grandicelli, Davide, Giovanni, Ruggiero, Tancredi ai più piccoli, Simone, Alex, Domenico e Davide II. Non abbiamo avuto notizie, della leggiadra Maria Grazia, la piccola rugbista che nell’ultimo incontro, fece fare brutta figura a tanti maschietti, il padre che è un nostro attento lettore, siamo convinti che gli concederà un’altra opportunità, già dalla prossima settimana, quando riprenderanno le sedute, sempre il mercoledì ed il venerdì sempre alle 17:30 alle 19:00 per la categoria Juniores, e dalle 19:00 alle 21:00 per la categoria Seniores. Anche tra i più grandi, non sono mancate le new entry, già detto del primo “acquisto” per la prossima stagione, il paternese Giuseppe Roberto, classe 90 - appassionatosi grazie all’amico, il tabaccaio Vietri - momentaneamente fermo ai box, per una botta rimediata alla caviglia, altri tre volti nuovi, da qualche settimana fanno parte dell’entourage dell’Avellino Rugby. Il sempreverde Mernone, è stato il mentore di due nuove conoscenze dell’area manocalzatese, nuova residenza del veterano dei lupi, parliamo di Virginio Gaita classe 87, nessun grado di parentela con la pulce Vincenzo e di Ernesto Petruzziello nato nel 94 entrambi con la passione dell’ovale, che non vedono l’ora di iniziare questa nuova avventura. Ha effettuato solo due sedute, ma si è dimostrato davvero una forza della natura, Ivan Iannaccone anche egli del 94, che da Ettore Fiore ha intrapeso l’esistenza di una squadra di rugby nella nosra città, Iannaccone - ononimo ma non parente di Fabio vecchia conoscenza degli avellinesi, dallo scorso autunno trasferitosi per lavoro a Milano - ha militato con il ruolo di portiere nella squadra di calcio di Bellizzi, chissà se il vizio del rugby non gli faccia dimenticare la sua vecchia fiamma. Ieri sera, nella serata conclusiva della manifestazione, abbiamo scambiato qualche battuta con quello che senza dubbio, possiamo definire il giocatore più rappresentativo del sodalizio caro al Presidente Roca, vale a dire Roberto De Luca, che da qualche tempo si sta occupando anche della “rifondazione” del Settore Giovanile, ricordiamo per quelli che ancora non lo sanno, il suo ricco curriculum: dopo aver frequentato l’Accademia “Ivan Francescato” di Tirrenia, il quale lo ha permesso di militare anche nella Nazionale Italiana, dove ha collezionato nella categoria under 18, nove gettoni di presenza ed un tour in Sud Africa, tre presenze nell’ under 19 ed una nell’ under 20. Purtroppo nell’inverno del 2008 subì un grave infortunio al legamento crociato del ginocchio dx, che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per circa un anno, a causa di questo infortunio si è visto sfuggire la convocazione per il Sei Nazioni. De Luca, classe 89, cresciuto nella “cantera” irpina, ceduto nel 2004 al Rugby Sannio, dove ha militato fino al 2009 in serie B. L’anno seguente, dopo la fusione delle società beneventane, unificatesi sotto il nome di Gladiatori Sanniti ha disputato il campionato di serie A disputando 20 incontri, nel ruolo di pilone, nella stagione 2010-11, il ritorno in Irpinia, dove disputò 15 gare realizzando 14 mete, prima del nuovo infortunio sempre al legamento crociato, questa volta del ginocchio sx, che lo ha costretto a rimaner lontano dai campi di gioco per più di un anno. In questa stagione il nuovo debutto, nell’Avellino Rugby made in Irpinia, costellata da vari acciacchi, dove ha collezionato nove gettoni realizzando quattro mete, più due presenze in Coppa Campania, dove in una sola gara, quella disputata contro il Cus Molise, realizzò tutti i 18 punti che regalarono la vittoria ai biancoverdi, migliorando il record (sempre da lui detenuto)del marzo 2010, quando realizzò 14 punti, nella gara vinta contro il Rugby Nuceria. Bob, lo pseudonimo americanneggiante in cui è solito farsi chiamare, ha iniziato a parlare della buona affluenza di piccini e non che hanno voluto cimentarsi con l’ovale. ” Quest’anno lo Sport days si è concluso in maniera più che positiva c’è stata una maggiore partecipazione per quanto riguarda la disciplina del rugby da parte dei più piccini. Peccato, per i primi giorni (compresa la sfilata inaugurale, svolta al Palazzetto), dove il maltempo ci ha leggermente condannati, ma possiamo ritenerci soddisfatti, in quanto ci sono stati molte più presenze rispetto agli anni scorsi, e siamo convinti che molti di questi continueranno a frequentarci - ha poi proseguito, in prospettiva ottimistica, il discorso per formare il Settore Giovanile, mentre con un pizzico di tristezza ha dovuto ammettere che con i mezzi a disposizione non sarà impresa facile - Stiamo lavorando, da più di un anno, per formare finalmente un Settore Giovanile all’avanguardia, le prospettive ci sono e sono più che buone. Come dico da parecchio tempo, però, ad Avellino così come in altre realtà meridionali, le strutture sono poche; e quelle poche che ci sono non le fanno sfruttare a chi di dovere. Un esempio lampante? Il nostro terreno di gioco al Parco Antonio Manganelli di largo Santo Spirito. La differenza tra nord e sud in queste cose c’è e si vede, ve lo dice uno che ha avuto la fortuna di vedere altre realtà. Un parco così grande e bello, con un paesaggio di quelle dimensioni, al nord, funzionava sin da subito e senza problemi. - ha continuato sulla stessa falsa riga, soffermandosi sulla gestione del parco affidata in maniera non del tutto limpida all’Avellino Rugby - Sul Sito del Comune di Avellino, dal 27 maggio compare una nota firmata dal comm. Guercio, che dice che la convenzione per la gestione del Manganelli, per i prossimi quattro anni è stata affidata a noi, ma in alcuni punti il progetto da noi presentato è stato completamente modificato, siamo andati a chiedere spiegazioni che al momento nessuno sembra saperci dare, se aggiungiamo che ora è stato eletto un nuovo Sindaco! A mio giudizio non si riesce ad arrivare ad un accordo perchè probabilmente ad Avellino il rugby non è ben visto dalle parti di Piazza del Popolo. Non so perchè ma sicuramente al Comune c’è qualcuno che non vuole affidare la struttura ad un associazione sportiva dilettantistica presente da undici anni che si impegna in maniera sobria con molta serietà. Dico: ma se hanno costruito un campo da rugby, ma chi deve giocare e a chi bisogna affidare una struttura, se non a delle squadre di rugby che presenziano ad Avellino? Speriamo che quanto prima si sciolga questa intricata matassa - infine, il simpatico biondo finger pas serinese concluso lo sfogo per la spinosa vicenda, ha fatto cenno alla prossima festa che con ogni probabilità si terrà domenica 30 giugno, proprio nella struttura alle foci del Fenestrelle - E’ un impegno a cui teniamo tutti noi, vogliamo fare sicuramente bella figura davanti al nostro pubblico che nei momenti difficili non ha fatto mancare il suo apporto alla squadra. E soprattutto regalare una vittoria al nostro Presidente, e ai nostri coach, che con dedizione e sacrificio impiegano molto del loro tempo per noi. Forza A.R.” Una lezione di rugby. Samoa travolge (39-10) la peggiore Italrugby degli ultimi anni, una squadra stanca e disastrosa dal punto di vista tattico. Jacques Brunel ha il dovere di cambiare subito, cominciando ad ammettere i propri - recenti - errori: altrimenti si rischia di vanificare i grandi progressi fatti negli ultimi due anni, tradendo le aspettative di un pubblico italiano sempre più numeroso e da oggi deluso. Il secondo match sudafricano è andato ancora peggio dell’esordio con gli Springboks: fisicamente alla frutta e senza un vero piano di gioco, gli azzurri hanno retto un tempo e sono crollati nella ripresa. E meno male che Giovambattista Venditti, il gigante marsicano, ha limitato il Frigorifero, Alesana Tuilagi. Le mete dei nostri avversari sono cinque, tutte segnate da giocatori diversi. L’Italia ne ha fatta una sola, tecnica. Perché i samoani giocano e hanno gli atleti in grado di concretizzare. Noi no. Dopo la discreta prova con il Sudafrica, il sannita Joshua Furno non è stato scelto tra i ventitrè presenti a Nelspruit. L’unica vittoria dell’Italia rimane quella del novembre 2009, ad Ascoli Piceno: finì 24-6 per gli azzurri, quattro, anzi cinque con quella di ieri le vittorie dei samoani, settimi nel raking mondiale, tre posti avanti a Parisse&company. L‘Italrugby deve affrontare sabato prossimo a Pretoria la Scozia. Sarà l’ultimo appuntamento stagionale. La Nazionale Seven Femminile impegnata a Marbella (Spagna) nel Grand Prix Series chiude al sesto posto generale, pendendo la Finale del Plate contro l’Inghilterra per 19-12. Un Torneo positivo dopo una due giorni che ha visto le azzurre battere l’Olanda per 12-5 con 2 mete di Stefan ed una trasformazione di Barattin. La vittoria ha permesso di centrare il terzo posto nel Girone B con 11 punti dietro a Russia e Spagna.Nella semifinale del Plate del pomeriggio è arrivata la quarta vittoria del torneo. Contro il Portogallo le azzurre hanno messo in campo tanta grinta e velocità che sono state le chiavi per avere la meglio sulle lusitane battute per 14-5. Le marcature italiane sono venute da Cioffi e Furlan con doppia trasformazione di Barattin. Nella finale del Plate le ragazze del coach Di Giandomenico hanno perso contro la forte Inghilterra per 19-12, dopo aver chiuso in svantaggio anche la prima frazione di gioco (12-5 per le inglesi). Soddisfazione, per la beneventana Maria Grazia Cioffi che contro il Portogallo ha siglato la sua prima meta in azzurro.(Arom)

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